Digitalizzazione della Rampa Imperiale e di Santa Maria Liberatrice

Nel 1900 Giacomo Boni demolì la chiesa di Santa Maria Liberatrice, scoprendo così una delle zone più significative e simboliche del Foro Romano. La Rampa Imperiale di Domiziano spicca all’interno del complesso, un’imponente struttura risalente al I secolo che collegava il Foro al Palatino, fornendo un ingresso monumentale al Palazzo Imperiale.
Durante il processo di restauro, prima della sua apertura al pubblico, la Soprintendenza affidò a Visivalab la scansione laser della struttura. Il nostro lavoro comprendeva anche la digitalizzazione dell’archivio documentale relativo all’area, oltre che delle preziose statue e reperti archeologici emersi dopo il crollo della chiesa.
CLIENTE Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma
ANNO 2015
CARATTERISTICHE
- Ricerca e digitalizzazione del patrimonio documentale
- Scansione laser del patrimonio archeologico
- Modello tridimensionale
- Diffusione della ricerca scientifica



Progetto
Questo progetto è stato strutturato in tre fasi di digitalizzazione per le quali abbiamo utilizzato diverse tecnologie:
DIGITALIZZAZIONE DELL’ARCHIVIO
Grazie alla minuziosa documentazione degli scavi dei primi del ‘900, oggi possiamo comprendere com’era il Foro in quel periodo storico. Questa conoscenza è fondamentale, dato che la sua apparenza cambiò completamente dopo il crollo deliberato della chiesa del XVII secolo, Santa Maria Liberatrice.
Inoltre, lo studio delle fotografie e dei documenti archeologici fornisce il contesto necessario per la scansione laser dei restanti monumenti e delle opere scultoree trovate nella loro posizione originale.
La digitalizzazione è stata effettuata utilizzando ARCHEOLECTIO, uno strumento all’avanguardia, da noi progettato per l’acquisizione digitale sicura ad alta risoluzione per tutti i tipi di file e materiali.


DIGITALIZZAZIONE DELLA RAMPA
L’imponente struttura costruita da Domiziano si estendeva per quasi 300 metri e si innalzava di 35 metri. Abbiamo quindi effettuato la scansione laser per digitalizzare le quattro sezioni rimanenti delle sette originali.
Dai dati ottenuti dalla nube di punti abbiamo generato un modello 3D, successivamente utilizzato per diffondere il sapere scientifico, seguendo il restauro del monumento e la sua apertura al pubblico.
DIGITALIZZAZIONE DEI REPERTI
Tra le macerie di Santa Maria Liberatrice sono emerse una serie di reperti legati alla Fontana di Giuturna e al gruppo scultoreo dei Dioscuri, tra cui statue di Asclepio ed Ercole, alcuni altari e tre fontane risalenti all’inizio del periodo imperiale.
Alcuni dei reperti sono stati digitalizzati in tre dimensioni con uno scanner laser, mentre altri sono stati fotografati in alta definizione da varie angolazioni, a seconda delle caratteristiche di ciascuno di essi. Entrambe le metodologie garantiscono una visione completa e dettagliata, garantendo così una registrazione accurata per la conservazione digitale.

DIFFUSIONE DELLO STUDIO SCIENTIFICO
Con l’obiettivo di diffondere la ricerca e il restauro del complesso monumentale, la Soprintendenza ha organizzato una mostra tematica dedicata alla Rampa Imperiale. Per l’occasione, Visivalab ha creato un itinerario multimediale, compreso un totem interattivo e una proiezione audiovisiva, utilizzando i materiali digitalizzati dal nostro team.