Progettazione del “Museo del Carcer Tullianum”
Il Carcer Tullianum, conosciuto anche come Carcere Mamertino, è uno dei tesori nascosti di Roma. Con i suoi 3000 anni di storia, l’inaugurazione del complesso ha arricchito l’offerta culturale della città e permesso un accesso più diretto all’area archeologica del Foro Romano e del Colosseo.
In occasione della sua apertura nel 2016, noi di Visivalab abbiamo accompagnato il pubblico alla scoperta di questo monumento, mettendo design e tecnologia al servizio dell’esperienza di visita. Abbiamo pensato e curato il progetto museografico, il percorso e l’arredo espositivo, l’identità grafica, il formato dei contenuti, realizzato il modello 3D decostruito e completato la proposta con un percorso digitale grazie alla App di Realtà Aumentata e alle postazioni video.
CLIENTE MiBACT, Diocesi di Roma & Opera romana Pellegrinaggi
PARTNER Lacol Cooperativa
ANNO 2016
CARATTERISTICHE
- Visual Identity
- Tablet con App geolocalizzata
- Realtà Virtuale
- Realtà Aumentata
- Progetto museografico
- Arredo espositivo
- Video Storytelling
- Modello Plastico 3D
- Sistema di illuminazione e domotica
- Sistema di allarme e videosorveglianza
Progetto
Il complesso architettonico del Carcer Tullianum condensa le vicende della città dalla nascita (le prime attestazioni risalgono addirittura al IX secolo a.C.) fino alla costruzione della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, consacrata nel 1663.
È il risultato di interventi diversificati nel tempo che si riflettono in una struttura monumentale complessa: sotto la Chiesa, alle pendici del Campidoglio, si trova l’ambiente del Carcere Mamertino e, sotto ancora, quello più antico del Tullianum.
Quest’ultimo era il carcere dei nemici della Repubblica Romana, considerati pericolosi per la sopravvivenza di Roma e dell’Impero. Secondo la tradizione cristiana, proprio qui venne incarcerato l’Apostolo Pietro che, durante la sua prigionia, battezzava i compagni di cella divenuti poi martiri.
VISUAL IDENTITY
Per il logo del museo abbiamo deciso di lavorare su una sintesi del monumento più antico, la Carcer e la fonte dove usciva l’acqua, che è l’elemento che unisce la storia più antica con la più recente.
A partire da qui, abbiamo costruito la visual identity con il font NATIONAL, una tavolozza di colori di base (bianco, nero e blu turchese) e una serie di elementi grafici semplici e leggeri che completano il discorso dei materiali principali del monumento: pietra e ferro.
Questa identità è servita a portare avanti sia il progetto museografico che la strategia comunicativa, on e off line.
PERCORSO DI VISITA e PROGETTO DI ALLESTIMENTO ESPOSITIVO
Il percorso di visita è pensato per creare una narrazione continua e avvincente, con un contenuto basato sulla ricca documentazione scientifica e storico-archeologica. È supportato da una App di realtà aumentata disponibile sui dispositivi tablets che lo stesso museo fornisce ai visitatori.
La proposta è il risultato di un lavoro interdisciplinare tra archeologi, architetti, designer e programmatori per ottenere i supporti narrativi più adatti alla divulgazione dei contenuti.
Per la prima volta vengono esposti tutti i reperti rinvenuti negli ultimi anni, tra cui le tre sepolture del IX secolo a.C.
Il visitatore è guidato lungo un percorso suddiviso in due spazi e momenti ben distinti: il primo avviene tra le tre sale espositive del museo adibite all’interpretazione del monumento, mentre il secondo all’interno della visita al Carcer.
I due spazi sono uniti da un unico filo conduttore: l’acqua. Questo elemento ha rappresentato il cardine della narrazione per via del suo significato religioso. I materiali utilizzati per l’allestimento espositivo e di illuminazione sono invece strettamente legati alla funzione della prigione e alle suggestioni che questa evoca.
All’inizio dell’itinerario, per una buona comprensione della complessità e dell’evoluzione del monumento nel tempo, abbiamo previsto come elemento centrale della sala un bellissimo plastico 3D in scala.
Il modello 3D decostruito rappresenta le diverse fasi archeologiche del complesso architettonico, dal periodo arcaico fino all’alto medioevo, ed è stato disegnato e realizzato a partire dalle indagini volumetriche degli ambienti.
Abbiamo completato la proposta con un allestimento espositivo che vede una serie di supporti distribuiti lungo le sale: espositori, pannelli con grafiche esplicative, postazioni video e teche con i reperti e le schede informative basate sugli studi scientifici.
In questo spazio l’App è uno strumento perfetto di approfondimento dei vari punti di interesse, fino all’espressione massima del suo potenziale all’interno del Carcer, dove rappresenta la vera e propria chiave di lettura degli spazi.
APP MOBILE GEOLOCALIZZATA
Dopo la visita al museo inizia il percorso guidato all’interno del Carcer. Qui grazie all’App mobile geolocalizzata e alla realtà aumentata abbiamo potuto fornire ai visitatori i contenuti necessari senza andare a toccare fisicamente il monumento, custode di una grande ma delicata ricchezza di materiali.
Grazie alla geolocalizzazione, il contenuto si attiva quando il visitatore si avvicina ai punti di interesse. La realtà aumentata permette di accedere agli approfondimenti posizionando la videocamera sugli elementi: una serie di immagini 360° presentano i monumenti per come erano nei diversi stadi di conservazione.
Durante gli interventi di restauro del 2010 sono state acquisite immagini ad altissima definizione degli affreschi che adornano le pareti tufacee del Carcer, quasi completamente nascosti da polveri e lacerti di intonaco.
Grazie al lavoro sinergico di tecnici e restauratori, che ha portato all’individuazione delle fasi cronologiche degli affreschi, è stata ricavata la stratigrafia della struttura ed è stato realizzato un vero e proprio restauro virtuale, disponibile nella App e utilissimo anche per le future ricerche.
La App è in italiano ed in inglese, prevede contenuti diversi a seconda dei principali livelli di utenza (bambini e adulti) e presenta indicazioni anche sulla durata della visita.
Inoltre, è uno strumento molto valido per lo staff del museo poiché permette di gestire e monitorare il flusso del pubblico e facilitare il controllo dei sistemi di sicurezza delle aree espositive.
In particolare si può:
- conoscere in tempo reale il numero di visitatori;
- stimare il tempo d’attesa delle persone e pianificarne gli spostamenti;
- comunicare con i visitatori;
- salvaguardare gli spazi e i materiali esposti.
Non in ultimo, l’App mobile permette di eseguire indagini statistiche utili al suo corretto aggiornamento, rilevando in modo totalmente anonimo le preferenze del pubblico per capire quali contenuti e attività abbiano riscosso maggiore interesse
INFORMAZIONI TECNICHE
SOFTWARE
- CloudCompare
- Meshlab
- Scene
- 3D Studio Max
- After Effects
HARDWARE
- Sensore allarme a contatto
- Sensore allarme RDV
- Telecamera per la videosorveglianza
- Server di allarme a rete
- Lettore chiave intelligente
- Uscita cavo RJ45 cat5e
POSTAZIONI VIDEO e VIDEO STORYTELLING
Particolarmente rilevanti le postazioni video che abbiamo allestito all’interno del museo. Il video storytelling aiuta nell’interpretazione e completa la visita in modo significativo.
In particolare, abbiamo proposto tre postazioni video:
- una introduttiva, posizionata all’ingresso del museo, che narra l’evoluzione delle fasi del monumento;
- una dedicata alla stipe votiva ritrovata sotto la pavimentazione della Carcer, ad oggi il ritrovamento europeo più importante di questo genere;
- una sui tre scheletri rinvenuti proprio durante gli ultimi scavi, con gli studi di approfondimento fatti (analisi isotopica, genetica, antropologica, paleonutrizionale, ecc.)
DIGITALIZZAZIONE PATRIMONIO CULTURALE – IMMAGINI 360 HD
Prima di lavorare al progetto di riapertura del Carcer, tra il 2012 ed il 2014 Visivalab ha sviluppato un sistema di studio e divulgazione dei reperti e degli studi scientifici attraverso il disegno e la pubblicazione di un sito web online e la pubblicazione di un libro, con informazioni ampie e approfondite sia in merito allo spazio che alle opere presenti all’interno dello stesso.
L’esplorazione 3D del complesso architettonico, che combina una panoramica a 360º degli ambienti con immagini in altissima definizione, permette agli utenti in remoto di osservare ed esplorare le parti del monumento in dettaglio e perfino identificare con precisione i materiali e lo stato di conservazione.
INFORMAZIONI TECNICHE
SOFTWARE
- CloudCompare
- Meshlab
- Scene
- 3D Studio Max
- After Effects
HARDWARE
- Sensore allarme a contatto
- Sensore allarme RDV
- Telecamera per la videosorveglianza
- Server di allarme a rete
- Lettore chiave intelligente
- Uscita cavo RJ45 cat5e
STAMPA
Riapre il sitio archeologico
del Carcer Tullianum
LA STAMPA
La Cárcel Mamertina de Roma reabre
y da un nuevo acceso a los Foros Romanos
LA VANGUARDIA
La Carcer Mamertina de Roma ha sido reabierta al público
HISTORIA NATIONAL GEOGRAPHIC