Videomapping Domus Transitoria
Tra le imponenti eredità neroniane che arricchiscono il colle Palatino a Roma spicca la “Domus Transitoria”. Distrutta dall’incendio di Roma del 64 d.C. e sostituita dalla più famosa Domus Aurea, in essa si può riconoscere un mirabile esempio dei processi di stratificazione archeologica che caratterizzano la storia dell’Urbe.
L’eredità neroniana a Roma è ricca e variegata e, seppur molte delle costruzioni risalenti alla sua epoca sono state sovrastate da opere di imperatori più recenti, ciò che ne rimane è di vitale importanza per ricostruire le vicende del Palatino in epoca Giulio-Claudia.
Il progetto curato da Visivalab prevede un Video Mapping, tecnica di proiezione che trasforma una superficie in un display sul quale proiettare immagini e animazioni; in questa occasione è stato applicato su un affresco all’interno della Domus Transitoria. La tecnologia svela ai visitatori un affresco a motivi vegetali riscoperto e valorizzato da un recente restauro. Grazie a giochi di luce, all’allineamento di maschere e a correzioni geometriche il visitatore ha la possibilità di apprezzare l’opera nella maniera più completa possibile.
CLIENTE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma
ANNO 2019
CARATTERISTICHE
- Restauro virtuale
- Video Mapping
- Studio e analisi dell’affresco
- Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Progetto
Il progetto della Domus Transitoria, curato nel 2019, combina la realtà tecnologica con il recupero conservativo dei Beni Culturali puntando alla digitalizzazione dell’opera in chiave conservativa e ricostruttiva.
Il Videomapping viene elaborato attraverso due processi: in un primo momento momento viene analizzato e studiato l’affresco creato ed elaborato il formato, successivamente viene studiata e messa a punto la gestione del VideoMapping per poter proiettare sulla parete il formato studiato.
La pittura muraria oggetto d’intervento è situata nella Domus Transitoria, il palazzo costruito da Nerone e distrutto dall’incendio del 64 d.C.: si tratta di un affresco su fondo rosso nel quale sono raffigurati elementi fitomorfi (rappresentazione di piante e vegetali), o probabilmente la rappresentazione di un giardino.
La parete è ubicata nella zona adiacente ad una latrina e non è assurdo pensare che in questo luogo avvenissero incontri e interazioni tra lavoratori. Sono infatti stati ritrovati, al di sopra dell’affresco citato in precedenza, segni di compasso e incisioni verosimilmente fatte da persone in attesa di accedere alla latrina.
Lo scopo del progetto non è solamente la tutela del patrimonio artistico e il suo restauro, ma offre anche un’interpretazione dello spaccato della vita quotidiana che viene offerto in maniera indiretta dall’opera. Infatti, l’affresco presenta disegni, presumibilmente incisi da operai in attesa di accedere alla latrina, che rendono l’opera autentica.
INFORMAZIONI TECNICHE
SOFTWARE
- CloudCompare
- MeshLab
- After Effects
- Blender
HARDWARE
- Proiettori
Per poter mettere a punto il progetto, il dipinto ha subito, in primis, un restauro orientato verso un trattamento minimo di integrazione cromatica dell’originale che ne rispettasse la natura archeologica. In un secondo momento, attraverso la tecnica del Video Mapping, è stata ideata una ricostruzione dell’unità compositiva della decorazione riconosciuta nelle porzioni dove essa appariva meno compromessa.
Attraverso un sistema robotico per la digitalizzazione sono state acquisite immagini della superficie. Per la realizzazione di queste immagini sono state utilizzate macchine fotografiche ad alta risoluzione ed un impianto di illuminazione controllata. Grazie alla precisione delle scansioni è stato possibile ottenere immagini immersive molto dettagliate, ricavando così un rilievo di dettaglio della decorazione superstite.
Grazie all’allineamento di maschere, allo studio, alla gestione di luci e alla correzione delle geometrie è stato messo a punto un restauro virtuale che permette la conservazione digitale mostrandoci uno spaccato di vita quotidiana sul colle Palatino, con i suoi colori e decorazioni.
L’integrazione dell’affresco è avvenuta in quattro distinte fasi; si parte dalla situazione attuale, passando per una reintegrazione cromatica dei fondi, seguita da una reintegrazione virtuale dei motivi vegetali, fino ad una proposta di riproduzione completa.
L’approccio e le tecnologie utilizzate sull’affresco della Domus Transitoria di fatto possono essere applicabili in svariati contesti e rappresentano la nuova frontiera del restauro virtuale. L’enorme vantaggio di questa tecnica è la possibilità di lavorare sugli affreschi senza entrare a contatto con le delicate superfici, evitando i possibili rischi fisici che comportano un restauro sul luogo.
Il risultato di questo intervento è fruibile anche da remoto: utilizzando la tecnologia Cloud le immagini ad altissima definizione georeferenziate sono accessibili da tutti i dispositivi. Tali supporti possono essere ingranditi e osservati fino al minimo dettaglio permettendo a studiosi che non sono in situ l’approccio all’opera con precisione.
Per presentare il progetto al pubblico è stato ideato anche un video attraverso il quale vengono visualizzati i risultati del Video Mapping. L’interazione tra il visitatore e l’opera aumenta anche grazie all’audio immersivo, con una voce narrante che racconta le caratteristiche e la storia dell’opera in differenti lingue.
INFORMAZIONI TECNICHE
SOFTWARE
- CloudCompare
- MeshLab
- After Effects
- Blender
HARDWARE
- Proiettori
STAMPA
Roma, svelata la prima reggia di Nerone sul Palatino
Il Messaggero.it
“Riapre la Domus Transitoria di Nerone“
Cittanuova.it