Digitalizzazione e software di analisi per l’area del Lapis Niger
Il Lapis Niger, scoperto da Giacomo Boni nel XIX secolo, è una delle poche parti sopravvissute nell’area del Comizio, luogo che precedeva il Foro, sede di di assemblee e di un culto religioso probabilmente risalente al VIII secolo a.C.. Sotto quest’area venne rinvenuto un altare con il celebre cippo inciso da una delle iscrizioni latine più antiche mai conservate.
Con la direzione della Soprintendenza, e affiancati da un team multidisciplinare, Visivalab ha preso parte al progetto di ricerca scientifica trasversale dell’area. Gli obiettivi hanno riguardato lo studio della documentazione storica precedente, l’acquisizione digitale dell’area del Comizio, del Lapis Niger e dell’iscrizione stessa, con la finalità di preservare i reperti in tutte le loro fasi. E’ stato inoltre sviluppato un software online in grado di elaborare le informazioni, convertitosi poi in nuovo strumento di interpretazione degli scavi e del contesto del Foro Romano.
CLIENTE Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma
ANNO 2012-2015
CARATTERISTICHE
- Digitalizzazione del patrimonio archeologico
- Ricerca e digitalizzazione del patrimonio documentario
- Fotogrammetria e scansione laser del patrimonio archeologico
- Creazione di software di analisi dei dati
- Creazione di modelli 3D modulari e interpretativi
- Analisi comparativa di documentazione storica e rilievi digitali
- Conservazione del patrimonio
- Divulgazione della ricerca scientifica
Progetto
La metodologia applicata nel progetto ha coinvolto diversi approcci e fasi. Si è iniziato con un minuzioso studio della documentazione storica relativa al Lapis Niger e al Comitium. Successivamente, è stata effettuata la digitalizzazione dell’area e dei reperti utilizzando tecnologie di acquisizione digitale all’avanguardia. I dati raccolti sono stati analizzati attentamente e confrontati con l’archivio storico. Allo stesso tempo, è stata progettata una piattaforma che consente la segmentazione e l’organizzazione dei dati grezzi in infinite possibilità, fornendo così una vasta base di dati per il lavoro attuale e per future ricerche.
REINTERPRETAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE STORICA
Prima dell’inizio di questo progetto era disponibile una quantità significativa di materiale proveniente dagli scavi Boni e Romanelli, già digitalizzato presso il Palazzo Altemps tramite ARCHEOLECTIO. Questa documentazione doveva però essere esaminata e reinterpretata per fornire contesto storico e topografico ai reperti. Questo studio era essenziale per garantire una sicura acquisizione digitale e consentire un confronto tra i rilevamenti digitali e i dati storici. Inoltre, ha permesso di texturizzare i modelli tridimensionali estratti.
DIGITALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO
A causa della fragilità delle strutture del Comitium, delle difficoltà di accesso e della scarsa illuminazione dell’area, una delle sfide principali è stata l’uso di tecnologie e tecniche adeguate per la preservazione dei monumenti e del loro contesto archeologico.
- Digitalizzazione dell’area del Comitium
- Digitalizzazione del Lapis Niger
- Digitalizzazione della lapide con l’iscrizione
Ci siamo concentrati sulla documentazione della relazione tra lo spazio e la stratigrafia delle fasi storiche di ciascun monumento nell’area del Comitium, così come degli spazi sotterranei e dei condotti della Cloaca Maxima. Per fare ciò, è stata creata una fedele copia digitale delle fasi di scavo utilizzando tecniche di fotogrammetria e scanner laser combinate con illuminazione controllata. Ciò ha permesso di ottenere una serie di supporti digitali, ortofoto, mesh e nuvole di punti ad alta risoluzione, che sono stati successivamente confrontati con la documentazione storica.
La seconda linea di ricerca si è concentrata sulla scansione laser dell’iscrizione del Lapis Niger utilizzando la tecnologia CAM2 Arm. È stato creato un modello digitale da una nuvola di punti ad alta risoluzione del cippo, poi elaborato su una piattaforma web progettata appositamente per lo studio delle incisioni e degli intagli.
ONLINE SOFTWARE
Una delle particolarità del progetto è lo sviluppo di una piattaforma online ideata ad hoc per l’analisi dei dati acquisiti sul complesso monumentale. In questo modo l’intero team ha potuto lavorare e accedere alla documentazione in modo remoto e simultaneo, senza essere vincolato dalle dimensioni limitate degli spazi.
La piattaforma offre diverse funzionalità per l’analisi dei dati, come la creazione di mappe di profondità, l’estrazione di sezioni, la misurazione, la segmentazione e la selezione dei livelli. Inoltre, consente di visualizzare i dati sia in 2D che in 3D, preservando i modelli tridimensionali, tradizionalmente trasformati in 2D per supportare la ricerca archeologica.
MODELLI TRIDIMENSIONALI
Il risultato ottenuto è un modello interpretativo scomponibile in strutture, componenti e fasi archeologiche all’infinito, in grado di fornire diverse visualizzazioni classificate in base alla cronologia, funzione o tecnica costruttiva. In questo modo i modelli tridimensionali prodotti diventano la base per lo sviluppo potenziale di nuove linee e obiettivi di ricerca.
Gli elaborati sviluppati possono infine essere utilizzati per la divulgazione scientifica attraverso la creazione di contenuti multimediali, come nel caso dei video per l’esposizione «Dalla Matita al Pixel», organizzata dalla Soprintendenza, con l’obiettivo di illustrare i processi di documentazione archeologica e il dialogo tra le tecniche del passato e del presente.
STAMPA
Una pistola laser svelerà il mistero della scritta-rebus nel cuore di Roma
La Repubblica
Un archeo robot per svelare il mito di Romolo al Foro romano
Il Messaggero